Nunzia Pallante, lucana, classe 1991. Fin da piccola coltiva la sua passione per l’arte e la voglia di esprimere ciò che è e ciò che vuole attraverso l’atto creativo. Nel 2014 si laurea in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma presentando un percorso di tesi interamente scritto da lei, Come pietra. Memoria immobile, dove tra parola e fotografia affronta tematiche legate alla memoria individuale e collettiva percepite mediante oggetti, luoghi, percorsi, persone e idee. Con il pretesto di ritrovare la sua identità, nel suo diario di viaggio Nunzia parla di una memoria immobile in quanto eterna. Durante gli anni di studi accademici ha la possibilità di esporre i suoi lavori pittorici all’interno di vari gruppi artistici e vivere alcune esperienze nel campo della scenografia. E’ durante la stesura della sua tesi che approfondisce la fotografia, la pellicola, il bianco e nero. Frequenta un workshop di fotografia a New York con Spazio Labò e si iscrive al master di fotografia presso la Scuola Romana di fotografia, che attualmente frequenta. Predilige il reportage documentario e ambientale, raccontare le storie e i luoghi che si nascondono allo sguardo di chi non vuol vedere, oltre a cercare di restituire fotograficamente agli altri tutto o quasi tutto ciò che le passa per la testa.